La Giunta Comunale con la det. n. 192 dd. 28 maggio 2020 ha dato il via libera ai primi quattro bozzetti che verranno realizzati durante lo StreeTSart Festival il prossimo autunno. Il programma del festival sarà molto articolato, ingloberà altre opere ora in fase di studio, approfondirà temi realtivi alla creatività urbana quale strumento di riqualificazione del territorio e, oltre al lavoro artistico svolto nelle diverse location, presenterà mostre ed incontri con artisti ed esperti del settore che faranno da contorno ad un’iniziativa che confidiamo poter svolgere il più possibile in presenza.
I primi tre progetti che illustriamo completano le superfici ancora libere dei muri perimetrali dello Stadio Pino Grezar da via Flavia a Via Valmaura. In pochi anni Chromopolis ha contribuito a cambiare il volto di questa zona arricchendola di contenuti artistici che la porterà ad essere il primo museo en plein air di Trieste dedicato alla streetart. Le opere hanno un comune denominatore e sviluppano alcuni temi ispirati alla città di Trieste a volte in modo didascalico, altre con segni astratti, altre ancora con riferimenti alla cronaca e alla letteratura…
Il quarto bozzetto riguarda invece un impianto sportivo, la Palestra Azzurri d’Italia, dove un affermato artista catanese trasformerà le superfici, ora parzialmente imbrattate, in una sorta di enciclopedia delle specie animali e vegetali endemiche.
Le “vicende” del manufatto su cui verrà realizzato l’intervento artistico sono state ricostruite anche grazie agli incontri con l’ingegnere Fabris del Comune di Trieste. Si tratta di un’ “incompiuta”, ovvero, di una struttura che completava un progetto più complesso che non è stato realizzato. Ora, potrebbe ritrovare una nuova destinazione d’uso grazie all’apporto de La Scuola Edile di Trieste EDILMASTER, partner storico e fondamentale del progetto Chromopolis e alla collaborazione di due assessorati. Due classi, coordinate dai docenti Marco Svara e Lorenzo Medici, si sono impegnate ad elaborare dei progetti, nati anche da interviste sul campo rivolte ai residenti e ai passanti, che verranno presentati in occasione del festival.
MACROSS > MATTEO ROTA > Stadio Pino Grezar, Via Valmaura
CAPO IN B
Matteo Rota è uno studente de La Scuola Edile di Trieste Edilmaster. Si è distinto durante il suo periodo di tirocinio affiancando Jan Sedmak nella realizzazione del murales dedicato a Ernesto Nathan Rogers a Borgo San Sergio. Ora, Mattia Campo Dall’Orto, artista e docente presso la scuola, ha scelto di supportarlo con un’autentica operazione di “scouting” per dargli l’opportunità di crescere professionalmente. Il progetto elaborato dal giovane artista Matteo Rota s’ispira ad alcuni elementi caratteristici della città di Trieste. L’opera rappresenta un uomo in abito elegante. Nella mano destra tiene il classico capo in b triestino. Dal caffè si sprigiona il suo profumo in forma di linea che avvolge l’uomo e intrappola il gabbiano appoggiato sulla spalla. Nella mano sinistra l’uomo tiene uno specchio che prende posto del viso raffigurando la città in maniera essenziale, con il mare, il verde mentre il grigio delle strade forma i “baffi”. In cielo invece una nuvola porta con sé un soffio di bora.
EDILMASTER > tutor ELISA VLADILO > Stadio Pino Grezar, via Flavia
UNTITLED
Dopo un percorso di co-progettazione realizzato con gli studenti del terzo anno del percorso per Operatore Edile – Addetto alle lavorazioni di cantiere edile coordinato dall’artista e docente Elisa Vladilo, sono state elaborate diverse proposte progettuali. Quella scelta per lo StreeTSart Festival chiude la serie di interventi artistici sulla via Flavia ed è una decorazione pittorica che riprende i colori del lavoro SeetheSea realizzato durante la residenza artistica Artefatto, le forme circolari del murale dedicato al basket e, infine, la campitura a righe suggerita dalla presenza delle porte di ferro presenti sul posto.
CASA DELL’ARTE > EMANUELE POKI > Palestra Atleti d’Italia, via Calvola
SYSTEMA NATURAE
Il catanese Emanuele Poki approda al progetto Chromopolis in quanto artista selezionato dalla commissione del bando Artefatto. E’ stato scelto dall’associazione Casa dell’Arte Trieste e dal curatore Massimo Premuda per un aspetto fondamentale: l’interesse a studiare ed elaborare progetti che mettano in relazione la superficie su cui deve lavorare e l’ambiente naturale . Si rinuncia dunque in quest’opera a richiamare didascalicamente alla funzione dell’edificio ma lo si considera come parte di un sistema complesso. La città, con le sue costruzioni, ha occupato molti spazi verdi, ma la natura emerge per esempio dalle crepe dell’asfalto o nei piccoli appezzamenti di verde che costeggiano una strada. Altri “elementi” invece non si fanno vedere: sono i numerosi animali di cui ignoriamo la presenza. Poki mette una lente di ingrandimento e ce li fa scoprire realizzando delle decorazioni che, come in un libro illustrato, descrivono la flora e la fauna endemica.
Per farlo l’artista ha incontrato il conservatore del Museo di Storia Naturale del Comune di Trieste Nicola Bressi ed è stata davvero una sorpresa la presenza di una volpe in prossimità dell’edificio su cui Poki realizzerà l’intervento durante il lockdown.
Le superfici saranno realizzate con pitture ad acqua e ingloberanno anche le naturali essenze presenti, come i muschi e i rampicanti … l’opera sarà di grandissimo richiamo per gli appassionati di arte urbana e non solo…