Le “energie” di Alessandra Carloni a Trieste

Dal 20 al 30 luglio, il progetto di creatività urbana “Chromopolis – La città del futuro” promosso dal Comune di Trieste, ospita l’artista romana Alessandra Carloni e si arricchisce di 4 interventi artistici ispirati ai temi dell’energia, del riuso e della sostenibilità. Un progetto “diffuso” sul territorio cittadino che nasce da un’idea proposta da AcegasApsAmga, che finanzia la realizzazione delle opere, all’Assessorato ai Giovani del Comune di Trieste e al PAG Progetto Area Giovani.

Alessandra Carloni

«Il lavoro che sta svolgendo l’assessorato ai giovani – dichiara l’assessore competente Francesca De Santis – è totalmente votato alla necessità di veicolare il messaggio della sostenibilità, del riciclo e del riuso alle giovani generazioni e, attraverso la loro attività, anche artistica come in questo caso, a far arrivare il messaggio anche ai più adulti perché solo un patto intergenerazionale potrà creare un futuro più sano».

Con l'anima in viaggio - bozzetto per la cabina di Viale Miramare Ispirandosi alla vicina pista ciclabile, il personaggio viaggiatore, rappresentato unicamente sul lato sinistro della cabina, viaggia su una bicicletta meccanica e surreale, con riferimenti ai macchinari steampunk. Sulla sua sella porta una valigia contenente il castello di Miramare in miniatura, richiamando ulteriormente il territorio. Sul lato destro da sfondo grafico uno skyline in lontananza della città, che il viaggiatore in bici lascia alle sue spalle.

Il progetto di collaborazione tra la multiutility e il Comune di Trieste nasce con l’obiettivo di valorizzare il territorio attraverso la riqualificazione estetica di tre cabine elettriche e una porzione del muro perimetrale di uno dei centri raccolta della città. Questo progetto artistico offre così diversi livelli di valorizzazione del territorio. Da un lato l’intervento sulle cabine e sul muro del centro di raccolta, miglioreranno l’estetica di spazi attualmente degradati, per la presenza di graffiti illeciti o pareti rovinate. La riqualificazione degli spazi è direttamente collegata alla loro valorizzazione come luoghi fruibili e percepibili: la distribuzione dell’energia elettrica è uno di quei servizi che risultano in un qualche modo invisibili. Chromopolis offre la possibilità di mostrare uno spazio fino a quel momento ignorato, ricordando come anche l’energia sia sempre presente sul nostro territorio anche se non sempre viene percepita. A questo si aggiunge l’utilizzo dell’arte di strada per veicolare messaggi relativi al tema dell’energia e al rispetto dell’ambiente.

Opicina's dream - bozzetto ideato per la cabina di Strada per Opicina L’opera si rifà al famoso tram 2 Opicina (trovandosi la cabina proprio in prossimità dei binari) come principale protagonista della cabina: il mezzo viene rivisitato in chiave surreale, come un “mezzo di viaggio – giocattolo” sostenuto da due personaggi posti alle estremità laterali della cabina, sul lato il personaggio lo sostiene, mentre sull’altro lo trasporta con sé. Il tram verrà ripreso in diverse modalità sui lati della cabina, integrando la porta nel dipinto, ma lasciando intatti i fregi degli anni ’20 presenti sulla cabina, nel rispetto delle linee guida dettate dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia.

Ogni intervento è stato studiato dall’artista a partire dal contesto in cui si trova il manufatto per inserirsi nell’ambito urbano, facendosi notare, ma al contempo raccontando il luogo e i suoi abitanti. Gli spazi scelti sono infatti presenti in modo capillare nel territorio: le tre cabine elettriche sono state identificate rispettivamente a Opicina, vicino all’Obelisco, in viale Miramare vicino all’ingresso in Porto Vecchio e in piazza Sansovino. Il Centro di Raccolta scelto è invece quello di via Carbonara, in zona San Giacomo, aperto anche la domenica e, anche in virtù di questo, il più frequentato dai triestini.

Le umane energie- rendering della cabina di p.zza Sansovino Mancando riferimenti territoriali specifici, l’artista ha voluto rappresentare un tema legato all'energia e alla natura, associando così l’opera alla funzione stessa della cabina. Su ogni lato sono rappresentati i personaggi chiave ognuno con una simbologia di energia, dal sole all'acqua nel lato frontale, all'energia del vento nel muro laterale. A sfondo grafico come tema dominante una decorazione bicolore di foglie stilizzate.

L’inconfondibile stile della Carloni, che richiama il filone steampunk e dell’energia del sogno, si adatta quindi a tutti e quattro questi luoghi. Nel caso della cabina posta in Viale Miramare, la vicinanza con la pista ciclabile ha richiamato la presenza di un soggetto viaggiatore che in sella a una bicicletta meccanica e surreale porta con sé, in una valigia, il Castello di Miramare. Allo stesso modo l’opera della Cabina di Opicina si ispirerà alla famosa linea 2, del tram. A chiudere il cerchio, e per dare l’accento sul tema dell’energia da cui prende il nome il progetto, la cabina elettrica del giardino di P.zza Sansovino sarà un omaggio all’energie rinnovabili, sviluppando in chiave surreale e simbolica l’energia solare, eolica e idrica.

Tutto si trasforma - bozzetto per il centro raccolta di Via Carbonara L’opera richiama il processo di trasformazione e riciclo che è tra le finalità del centro, raccontato in chiave onirica, tipica dello stile della Carloni. Sono presenti due personaggi alle estremità del muro, quello sulla sinistra ha con sé nella sua sacca oggetti consumati dal tempo, e li riversa all'interno di una macchina meccanica surreale, rappresentata nella parte centrale del muro zigrinato. Questo macchinario, dalle connotazioni steampunk, trasforma tutti gli oggetti usurati come nuovi facendoli arrivare dentro la scatola che sostiene il personaggio dell'ultimo muro a destra.

Ad integrazione dell’iniziativa si inserisce l’opera che verrà realizzata su una porzione del muro perimetrale del centro di raccolta rifiuti di Via Carbonara e che rientra nell’ampio progetto avviato a inizio giugno insieme al Comune di Trieste per valorizzare le stazioni ecologiche. L’opera della Carloni in questo caso suggerirà come l’impegno dei cittadini per una buona raccolta differenziata, dia vita a un circolo virtuoso di rigenerazione delle risorse.

 

Alessandra Carloni, classe 1984, affianca alla sua attività di pittrice e artista un percorso parallelo come street artist. Vincitrice di premi e concorsi realizza opere murali in diverse città e borghi italiani e all’estero, vincendo numerosi riconoscimenti. Carloni ritorna nella nostra città dopo aver partecipato ad una passata edizione di Artefatto ed è stata scelta tra una rosa di artiste suggerite dal PAG Progetto Area Giovani sempre attento a garantire una equa presenza di giovani donne e professioniste che operano nell’ambito artistico.

 

Seguiremo l’artista documentando costantemente il work in progress dei lavori sui social e sui siti istituzionali.

 

pag.comune.trieste.it | artefatto.info | fb e ig Progetto Area Giovani

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